Stranieri in città, il rapporto Migrantes
Sono 555mila, pari al 12,4 per cento della popolazione complessiva. In Emilia Romagna sono tanti, dalla stima del rapporto Caritas Migrantes, i soggiornanti. In regione il fenomeno migratorio conferma le sue caratteristiche di crescita, ma anche di progressiva stabilizzazione. Un anno fa, infatti, la stima dei cittadini stranieri regolarmente soggiornanti in regione era infatti di 544mila persone, pari al 12,3 per cento della popolazione totale.
Nella ‘classifica’ di Migrantes a Rimini è al settimo posto tra i comuni con 16.558 stranieri residenti. In provincia, l’incidenza degli stranieri sul totale dei residenti è del 10,5 per cento (con 15.664maschi , 9,8 per cento, e 19.237 femmine, 11,2 per cento). Sono in 34.901 in totale e sono a Rimini per lavorare, producendo un gettito fiscale pari a 25,6 milioni di euro e contributi per 46,3 milioni, per un totale di quasi 71,9 milioni di entrate. Poco più di 33mila sono lavoratori dipendenti (il 9,3 per cento), poco più di 23mila lavorano nei servizi, gli altri per l’industria e per l’agricoltura. Sono 1.811 i lavoratori autonomi.
Sul totale degli stranieri residenti i minori a Rimini sono 6.885 cioè il 19,7 tra gli stranieri e il 12,6 tra il totale dei minori. Nelle scuole di Rimini sono 990 i bimbi con cittadinanza non italiana (10,7 per cento sul totale) che frequentano la scuola per l’infanzia, sono 1.758 gli scolari (11,5 per cento), 1.191 i ragazzi delle medie (12,7), 2.016 quelli delle superiori (14,6), per un totale di 5.955 ragazzi non cittadini italiani (12,5 per cento).
Tornando al dato regionale e considerando le sole residenze anagrafiche, all’1 gennaio 2012 i residenti stranieri erano 530.015, pari all’11,9 per cento della popolazione, contro i 500.585 del 2011 (11,3 per cento). Un’incidenza percentuale dunque in crescita nel tempo (nel 2002 erano il 4,1 per cento), ma, anche, in progressivo rallentamento: l’incremento 2012-2011 è infatti del 5,9 per cento, dato in flessione rispetto agli anni precedenti (8,2 per cento sul 2010, 9,8 per cento sul 2009, 15 per cento sul 2008 e sul 2007). A confermare la tendenza verso un insediamento sempre più stabile degli stranieri in Emilia-Romagna, anche la presenza femminile che da minoritaria nel 2002 (46,9 per cento), è oggi preponderante (51,7 per cento), l’elevata presenza di alunni stranieri nelle scuole (il 14,6 per cento, la percentuale più alta a livello nazionale) e la crescita del 7,2 per cento dal 2010 al 2011 delle imprese con titolare straniero.
Residenti e Paesi di provenienza
I comuni emiliano-romagnoli che superano il 10 per cento dei residenti stranieri passano dai 22 del 2004 ai 176 del 2011 (oltre la metà dunque dei complessivi 348), con Galeata (Fc) al 22,5 per cento, Luzzara (Re) al 21,6 per cento e Castel San Giovanni (Pc) al 21,3 per cento e altri 35 comuni con valori percentuali compresi fra il 15 e il 20 per cento. Tra i Comuni capoluogo Piacenza e Reggio Emilia sono quelli con la più alta incidenza di popolazione straniera (17,7 per cento). Bologna, primo in valori assoluti (52.473) è al 60° posto con il 13,7 per cento. Piacenza si conferma prima anche come area provinciale con il 14,1 per cento , seguita da Parma (13,1 per cento). I principali paesi di provenienza degli stranieri residenti sono il Marocco (13,8 per cento, in ulteriore decremento rispetto all’anno precedente), la Romania (13,7 per cento, in crescita di mezzo punto percentuale), l’Albania al 11,8 per cento (in leggera diminuzione). Risultano piuttosto distanziati gli altri paesi, anche se si può evidenziare il peso percentuale della Moldavia (5,8 per cento, in leggera crescita), dell’Ucraina (5,5 per cento, pressoché stabile). Presentano percentuali fra il 4 e il 5 per cento la Cina e la Tunisia.
Scuola
Quasi un cittadino straniero residente su quattro (22,8 per cento) oggi in Emilia-Romagna è minorenne. Prosegue anche nel 2011 il primato emiliano-romagnolo dell’ incidenza straniera nelle scuole. Nell’anno scolastico 2011/2012 gli alunni con cittadinanza non italiana sono stati 86.944, pari al 14,6 per cento degli iscritti totali (contro un dato nazionale dell’8,4 per cento). L’incidenza percentuale è pertanto salita ulteriormente rispetto al 14,0 per cento dell’anno scolastico 2010/2011, al 13,5 per cento di quello 2009/2010 e al 12,8 per cento di quello ancor precedente. Rispetto a questo dato medio complessivo, si evidenziano valori più elevati nella scuola secondaria di primo grado (16,0 per cento) e nella primaria (15,8 per cento). Da segnalare che nell’anno scolastico 2011/2012 il 46,5 per cento degli alunni stranieri presenti nelle scuole regionali era nato in Italia (dato in crescita rispetto all’anno precedente di quasi due punti percentuali), con un 82,7 per cento nella scuola dell’infanzia e un 59,4 per cento in quella primaria.
Lavoro
Nel corso del 2011 la banca-dati Inail mostra 356.825 lavoratori dipendenti stranieri occupati in Emilia-Romagna. Si tratta del 19,2 per cento dei lavoratori complessivi: una percentuale sostanzialmente identica alla media delle regioni del Nord Est (19,1 per cento) e comunque superiore alla media italiana (16,4 per cento). Nel 2011 il 31,1 per cento dei nuovi assunti in Emilia-Romagna è stato straniero (regioni Nord-Est 31,2 per cento, media italiana 24,8 per cento). La distribuzione degli occupati stranieri per macro-settore economico mostra che maggiori quote riguardano innanzitutto il terziario (51,0 per cento), in particolare il settore alberghiero e della ristorazione, i servizi alle imprese e – in misura minore – le attività svolte presso famiglie. Seguono l’industria (37,1 per cento), in particolare il settore delle costruzioni, e l’agricoltura (9,9 per cento). I paesi più rappresentati fra i lavoratori dipendenti sono, nell’ordine, Romania, Marocco, Albania, Cina. Un ulteriore indicatore significativo di integrazione e stabilizzazione degli immigrati riguarda l’esperienza imprenditoriale: secondo i dati Unioncamere/CNA al 31.12.2011 le imprese con titolare straniero sono 27.245, dato in crescita se se si tiene conto che dal 2010 c’è stato un aumento del 7,2 per cento. I paesi di provenienza più rappresentati sono, nell’ordine, Albania (14,9 per cento), Marocco (13,8 per cento), Cina (13,2 per cento), Romania (11,4 per cento) e Tunisia (11,1 per cento). Ugualmente interessante è che più della metà delle imprese con titolare immigrato (53,7 per cento) è suddivisa tra le Province di Bologna, Reggio-Emilia e Modena.
Fisco e previdenza
L’apporto dei lavoratori stranieri è importante non solo sul versante produttivo, ma anche su quello fiscale, contributivo e dei consumi. Secondo i dati elaborati dall’Agenzia socio-sanitaria regionale i lavoratori stranieri percepiscono un reddito medio di 1.000 euro netti al mese (con un differenziale di circa -23 per cento rispetto ai lavoratori italiani, ancora maggiore per le donne: -30 per cento). Il loro gettito contributivo è di circa 857 milioni di euro nel 2010 (pari al 5 per cento di tutti i contributi previdenziali versati in Emilia-Romagna, nel 2010). Con un’aliquota media di circa l’11 per cento, il loro gettito fiscale è di circa 474 milioni di euro, per un totale di 1 miliardo e 332 milioni di entrate.